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IDEE E SOLUZIONI BLOG

Rivoluzione nel mondo video, sta arrivando prepotentemente il 4K: scopriamo cos’è!

Gli addetti ai lavori conoscono da tempo la definizione 4k, coloro che invece non operano abitualmente con il video, giustamente non conoscono anche il reale valore di questo piccolo acronimo.

Il valore 4k si riferisce alla quantità di pixel che compongono orizzontalmente un monitor. Possiamo tradurlo in 4000 e per essere più precisi il valore corretto è 4096 pixel.

Una piccola curiosità, da dove nasce questo valore e come ci siamo arrivati?

I primi sistemi di produzione video in formato digitale non lineare risalgono a circa 20 anni fa. Ed in questa affermazione abbiamo introdotto una nuova informazione che è giusto precisare. Che cosa vuol dire “non lineare”. Prima dell’avvento dell’editing video digitale (non lineare appunto), per effettuare il montaggio di un video, veniva utilizzata una centralina collegata ad esempio a 2 video registratori. Un po’ quello che tutti noi abbiamo visto fare ai DJ in discoteca quando mettevano sui piatti 2 dischi e poi li mixavano tra loro.
Il flusso è lineare, cioè non può essere interrotto e se il montaggio non viene fatto correttamente, bisogna riavvolgere i nastri e ricominciare da capo. Una precisazione, questo processo non vale per la pellicola in quanto questa viene fisicamente tagliata. L’editing digitale ha di fatto stravolto questo processo. Prima di tutto il nastro veniva convertito in un file. Ora questo passaggio non è più necessario perchè le telecamere registrano già in formato digitale, ma fino a pochi anni fa era un passaggio obbligato e che richiedeva diverso tempo. A questo punto in un sistema di montaggio come Premiere, Final Cut, Avid Simphony etc. posso mettere una o più tracce video, virtualmente un numero infinito. Avere contemporaneamente tutto il materiale a disposizione e poterlo editare in un qualsiasi momento, più e più volte, ha definito l’acronimo “non lineare”. Ora, dopo questa brevissima divagazione ritorniamo alle risoluzioni video. Inizialmente esistevano 2 mondi utilizzati in europa e conosciuti con l’acronimo PAL:

  • Formato Windows (Matrox e DRP in testa) dove la risoluzione utilizzata era 768 x 576 pixel e l’aspect ratio (rapporto tra base ed altezza) veniva mantenuto il tradizionale 4/3 ed il pixel aveva forma quadrata;
  • Formato AVID dove la risoluzione utilizzata era 720 x 576 pixel e l’aspect ratio non rispecchiava il canonico 4/3. Infatti il pixel aveva forma rettangolare.

Entrambi i sistemi viaggiano a 25 frame al secondo, conosciuto anche come fps. Una nota in america veniva invece utilizzato il sistema NTSC che aveva una risoluzione minore (640×480 pixel) ma un’immagine decisamente più fluida, grazie ai suoi 30 frame per secondo.

Prima di proseguire è fondamentale dare un’ulteriore informazione.
Fino ad alcuni anni fa tutti i monitor dei PC hanno sempre utilizzato un Aspect ratio di 4/3. Vado a memoria e credo di non sbagliare ma, senza ritornare troppo in dietro nel tempo, siamo partiti con il 640 x 480 pixel, poi 800 x 600 pixel 3 successivamente 1024 x 768 pixel. Poi sono comparsi i primi pannelli strani come 1280 x 768 e successivamente, da lì a poco, hanno fatto comparsa i primi monitor 16/9, cioè molto più larghi che alti.
Ora facendo un passo indietro dobbiamo inserire un ultimo concetto.
Come era possibile visualizzare un video in formato 720 x 576 (pixel rettangolare) su un monitor 768 x 576 (pixel quadrato)?
Domanda legittima. Infatti è stato introdotto un “elemento correttivo” denominato Pixel ratio che, riportava sostanzialmente il pixel al formato quadrato.
Il Pixel Ratio è pari 1,0667 risultato della divisione 768/720.
Ora l’evoluzione ha poi successivamente portato nelle nostre case l’HD (1280 x 720 pixel) ed il più noto ed attuale Full HD (1920 x 1080 pixel).
Ed arriviamo finalmente al nuovo formato 4K.

Dicevamo che matematicamente la vera risoluzione sarebbe 4096 scaturita dall’operazione matematica 1024 x 2 x 2=4.096 pixel.
Come sempre quando nasce una nuova tecnologia compaiono i formati più disparati.

Ad esempio Canon ha appena presentato il display professionale 4K con la sigla DP-V3010 , mentre la soluzione di Matrox si chiama Mojito ed infine riportiamo anche la proposta di Apple con il nuovo Final Cut.

A brevissimo anche Youtube permetterà di caricare file in formato 4K utilizzando un codec di conversione gratuito.

Il termine formato 4K, o Super HD deriva dall’inglese 4kilo (in italiano 4 mila) e indica la sua risoluzione orizzontale di esattamente 4096 pixel. Tale denominazione differenzia il formato 4K dai suoi predecessori, HD 1080 e HD 720, termini che indicano il numero di pixel sull’asse verticale. L’altezza del fotogramma, invece, varia in base al tipo di aspet-ratio dello stesso. In realtà, il nome 4K raggruppa diverse risoluzioni; di seguito si riporta la tabella che mostra le dimensioni dei diversi tipi di aspet-ratio del formato 4K.

Denominazione Risoluzione in pixel (base x altezza) Aspect Ratio Pixel Totali
Academy Flat 4K (Digital Cinema 4K) 4096 x 1714 2,39:1 7.020.544
Ultra HD (Quad HD) 3840 x 2160 1,77:1 8.294.400
Anamorphic Scope 4K (Digital Cinema Aperture 4K) 3996 x 2160 1,85:1 8.631.360
Academy Standard 4K 3656 x 2664 1,37:1 9.739.584
Full Aperture 4k 4096 x 3112 1,32:1 12.746.752

 

L’immagine sotto riportata mostra le differenze in pixel del formato 4K rispetto ai formati precedenti.

Definizione delle risoluzioni video

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